𝙋𝘼𝙎𝙎𝘼𝙏𝙀𝙈𝙋𝙄 𝙀 𝘿𝙄𝙑𝙀𝙍𝙏𝙄𝙈𝙀𝙉𝙏𝙄
𝙻𝚊 𝚜𝚎𝚛𝚊 𝚗𝚎𝚒 𝚟𝚒𝚕𝚕𝚊𝚐𝚐𝚒
Le famiglie passavano le serate riunendosi nelle stalle o nelle cucine affumicate chiacchierando e lavorando. I ragazzi invece si coricavano presto.
Usavano molto tabacco: lo fiutavano (anche le donne), lo masticavano o lo fumavano in pipe dal lungo bocchino.
Era molto in uso il ballo. Nelle sagre paesane, nelle feste private, questo divertimento durava anche tutta la notte.
𝙶𝚒𝚘𝚌𝚑𝚒 𝚎 𝚐𝚒𝚘𝚌𝚊𝚝𝚝𝚘𝚕𝚒 𝚍𝚎𝚒 𝚋𝚊𝚖𝚋𝚒𝚗𝚒
Come giocavano i bambini? A rincorrersi, a girotondo, a nascondino. I grandicelli costruivano per sé e per i piccoli dei “mulini” in miniatura: infilavano un turacciolo su di uno stecco appuntito, attorno al turacciolo innestavano a raggiera, come si fa sul timone delle ruote, delle leggerissime palette di nocciolo intagliato o di giunco; piantavano a terra lo stecco e, per mezzo di un recipiente, facevano cadere adagio acqua sulle palette ed il mulino ruotava. Erano beati se potevano arrivare, con lui, sul letto di qualche ruscello ed improvvisare una cascatella.
Fabbricavano degli zufoli con corteccia di sambuco o di gelso ed allora le mamme stavano fresche.
Nella settimana santa, quando le campane non suonavano, si divertivano con le raganelle di legno e a prepararle provvedevano i papà. Non ho mai visto in mano ai ragazzi o ai bambini giocattoli veri e propri, comperati nei negozi. C’era miseria allora ed il regalo più bello, per i bambini, era un panetto bianco, anche se raffermo.
Il primo giocattolo utile era una piccola gerla, che si abituava a portare anche all’età di tre anni.
ᵀᵉˢᵗᵒ ᵗʳᵃᵗᵗᵒ ᵈᵃ ᵘⁿᵃ ᵈⁱᵈᵃˢᶜᵃˡⁱᵃ ᵖʳᵉˢᵉⁿᵗᵉ ⁿᵉˡ ᵐᵘˢᵉᵒ ᵉᵗⁿᵒᵍʳᵃᶠⁱᶜᵒ ᵈⁱ ᴸᵘˢᵉᵛᵉʳᵃ ⁽ᵁᵈ⁾
ᶠᵒᵗᵒ ʳᵃᵍᵃⁿᵉˡˡᵃ: ʷᵉᵇ