Vulcanite

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?

Un altro spiegone sui sassi? Giร , ma stavolta sono sassi davvero particolari e piuttosto rari. Eppure, se ve ne dovesse capitare uno sotto agli occhi, lo riconoscereste immediatamente. I ciottoli di vulcanite, oltre ad essere davvero “belli”, sono anche il motivo per cui รจ stato istituito un geosito chiamato – guarda caso – “๐™‘๐™ช๐™ก๐™˜๐™–๐™ฃ๐™ž๐™ฉ๐™ž ๐™™๐™ž ๐™๐™ž๐™ค ๐™๐™ง๐™š๐™™๐™™๐™ค”.

Rio Freddo รจ un torrente (ed un paese omonimo) che scorre tra il Lussari e il monte Re, sfocia nel Rio del Lago, emissario del lago di Predil, e cambia nome in Slizza. Quest’ultimo riversa le proprie acque nel Gailitz e dopo qualche centinaio di chilometri termina la sua corsa nel Mar Nero. Durante la sua corsa attraverso l’Europa orientale raccoglie il materiale derivante dallo smantellamento dei rilievi montuosi che lo costeggiano.

Proprio nella valle di Rio Freddo il torrente incontra le vulcaniti, che invece sono precluse al Tagliamento – tranne in alcuni casi fortuiti. Questa sostanziale differenza nel materiale litico trasportato dai due corsi d’acqua รจ data dalla presenza, nel bacino idrografico del torrente Rio Freddo di almeno un vulcano risalente al Triassico medio (245 – 237 milioni di anni fa). Indagini geologiche rivelano l’esistenza di ben tre vulcani, in quello che oggi รจ il Friuli VG, di cui uno davvero notevole, con un diametro di 80 km.

Erano vulcani sottomarini non troppo profondi, che occasionalmente potevano raggiungere il pelo dell’acqua ed eruttare materiale che si sarebbe raffreddato in ambiente aereo. Erano anche piroclastici, cioรจ esplosivi e il materiale eruttato poteva raggiungere spessori di 100 – 130 metri. Troviamo sostanzialmente due tipologie di vulcaniti, nel geosito e di conseguenza nei greti dello Slizza, Gailitz, Danubio, etc.

Ad essere precisi, rocce vulcaniche, chiamate ๐˜ต๐˜ถ๐˜ง๐˜ช๐˜ต๐˜ช e ๐˜ค๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ช๐˜ต๐˜ช, le troviamo anche lontano da Riofreddo. Trattandosi di rocce generatesi da sabbie fini e ceneri vulcaniche espulse dall’azione piroclastica del vulcano, queste si sono disperse nell’atmosfera e poi trasportate da vento o da corsi d’acqua in ambiente marino. Lรฌ queste sabbie vulcaniche si sono depositate sul fondo, sedimentando e dando luogo a rocce dalla colorazione tendenzialmente verdastra.

La genesi delle ๐™ซ๐™ช๐™ก๐™˜๐™–๐™ฃ๐™ž๐™ฉ๐™ž di Rio Freddo vere e proprie, disposte negli strati inferiori del geosito, รจ leggermente diversa. Non piรน sabbie o polveri, ma detriti di ๐˜จ๐˜ณ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ต๐˜ณ๐˜ช๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ชรน ๐˜จ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ด๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ข espulsi dal vulcano, ben visibili nei ciottoli che colorano il greto del torrente. Il colore dominante resta il ๐™ซ๐™š๐™ง๐™™๐™š: si tratta di vetro vulcanico, prodotto dal ๐˜ณ๐˜ข๐˜ฑ๐˜ช๐˜ฅ๐˜ฐ ๐˜ณ๐˜ข๐˜ง๐˜ง๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ฅ๐˜ข๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฐ dei liquidi magmatici. Ma รจ ben evidente una componente ๐™ง๐™ค๐™จ๐™–-๐™ง๐™ค๐™จ๐™จ๐™–๐™จ๐™ฉ๐™ง๐™– (vedi foto), causata dalla presenza di cristalli minerali chiamati feldspati. Sono dette anche “acide” per il loro alto contenuto di silice, non perchรฉ siano corrosive.

Lo strato superiore delle rocce presenti nel geosito รจ formato da una vulcanite rosso-vinata, detta ๐™ž๐™œ๐™ฃ๐™ž๐™ข๐™—๐™ง๐™ž๐™ฉ๐™š. E’ pressochรจ assente la componente cromatica verde; i colori dominanti sono il ๐™ง๐™ค๐™จ๐™–, ๐™ง๐™ค๐™จ๐™จ๐™–๐™จ๐™ฉ๐™ง๐™ค fino al ๐™ซ๐™ž๐™ฃ๐™–๐™˜๐™˜๐™ž๐™– e sono determinati dal feldspato. Assomigliano al porfido e sono per questo chiamate anche “๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ง๐˜ช๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜™๐˜ช๐˜ฐ๐˜ง๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ฅ๐˜ฐ”. La loro genesi รจ ancora diversa dalle due litologie sopra descritte. La nube ardente, composta da ๐˜ง๐˜ณ๐˜ข๐˜ฎ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ช ๐˜ฎ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ฑ๐˜ช๐˜ค๐˜ค๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช di roccia fusa, cristalli e gas ad elevatissime temperature (circa 1000ยฐC), viene spinta verso l’alto dall’esplosione del vulcano. Collassando su sรจ stessa, questa nube ridiscende a una velocitร  di 100 km/h lungo i fianchi del vulcano. L’๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ฆ๐˜ท๐˜ข๐˜ต๐˜ข ๐˜ต๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข๐˜ต๐˜ถ๐˜ณ๐˜ข provoca il successivo ‘saldamento’ del materiale della nube piroclastica e successiva ‘litizzazione’.

Le vulcaniti di Rio Freddo non sono altro che questi strati sedimentari di rocce, riemersi e portati alla luce del Sole, soprattutto per la tettonica delle placche. E l’acqua del torrente, oltre a contribuire allo smantellamento delle stratificazioni per erosione meccanica, ne favorisce anche la dispersione sul territorio. E testimonia con innegabile evidenza che l’odierno Friuli VG รจ stato teatro di numerosi e impensati sconvolgimenti.

P.S. Le vulcaniti si trovano eccezionalmente anche nel greto del Tagliamento: nella foto allegata sotto, il ciottolo con le forme piรน arrotondate l’ho trovato nella piana di Osoppo. E’ evidente l’azione levigante dell’acqua di fiume, assente negli altri due ciottoli, raccolti direttamente nel Rio Freddo. Molto probabilmente la vulcanite del Tagliamento รจ giunta quaggiรน grazie al Fella, suo affluente, che sgorga nei pressi della sella di Camporosso e il cui bacino idrico sfiora palesemente le stratificazioni di vulcanite.

Vulcanite di Rio Freddo