๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Alle pendici del complesso montuoso del Valinis/Davanti, in comune di Travesio (Pn) si trova il ๐๐๐จ๐ฉ๐๐ก๐ก๐ค ๐๐ ๐๐ค๐ฅ๐ฅ๐ค. O meglio: ciรฒ che ne resta dopo le piรน recenti opere di restauro conservativo, eseguite nel 2012. La sua posizione leggermente sopraelevata, affacciata sulla pedemontana friulana, tra l’alveo del Tagliamento a sinistra e la zona magredile delimitata dai due torrenti Cellina e Meduna a destra, ne faceva un’ottima vedetta e fortilizio. Rientrava infatti di diritto nel sistema difensivo feudale del Friuli Occidentale: aveva il compito di proteggere un cruciale guado sul Meduna, posto lungo un’antica via di transito commerciale e militare che attraversava la pedemontana.
La leggenda narra che siano stati i ๐๐ค๐ฃ๐๐ค๐๐๐ง๐๐ ad edificare un primo castello, per volere di Ansfrido, futuro duca del Friuli (695-698), dopo aver spodestato il duca legittimo, Rodoaldo.
Le prime notizie storicamente documentate risalgono al 1188, quando ๐๐ง๐จ๐๐ฃ๐ช๐จ ๐๐ ๐๐ค๐ฅ๐ฅ๐ค รจ nominato ‘๐ฅ๐ข๐ฑ๐ช๐ง๐ฆ๐ณ๐ฐ’ (portatore di vivande) del Patriarca Gotofredo.
NeI primi anni del XIII secolo il maniero passa di mano ai signori di ๐๐๐๐ค๐๐ฃ๐, strettamente imparentati coi Toppo. Ma giร nel 1302 รจ tornato di proprietร dei Toppo, nello specifico di Tommaso, che ne vende una parte al casato dei Soffumbergo.
Si susseguono faide e vendette tra casate confinanti, tanto che nel 1314 il Conte di Gorizia ne toglie la proprietร a Waterpoldo, con il pretesto che questi abbia recato danni a Odorico, signore di Montereale. Altri espropri, sempre ai danni dei signori di Toppo, si registrano negli anni 1334 e 1412.
Con l’arrivo della ๐๐๐ง๐๐ฃ๐๐จ๐จ๐๐ข๐ (1420) il fortilizio perde la sua funzione strategica e viene abbandonato al proprio destino. Nel 1426, per motivi sconosciuti, la Repubblica di Venezia vende una parte della giurisdizione ai conti di Porcia. Il conte Girolamo di Porcia, nel 1567, lo descriverร cosรฌ: “๐๐ข๐ด๐ต๐ฆ๐ญ๐ญ๐ฐ ๐ณ๐ฐ๐ท๐ช๐ฏ๐ข๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ญ๐ข’ ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐๐ข๐จ๐ญ๐ช๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฐ, ๐ฏ๐ฆ๐ญ ๐ฑ๐ณ๐ช๐ฏ๐ค๐ช๐ฑ๐ช๐ฐ ๐ฅ๐ฆ๐ช ๐ฎ๐ฐ๐ฏ๐ต๐ช ๐ท๐ฆ๐ณ๐ด๐ฐ ๐ฑ๐ฐ๐ฏ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ, ๐ญ๐ฐ๐ฏ๐ต๐ข๐ฏ๐ฐ ๐ฅ๐ข ๐๐ฅ๐ช๐ฏ๐ฆ ๐ฎ๐ช๐จ๐ญ๐ช๐ข 21”.
Nel frattempo i Toppo si sono trasferiti nel attiguo paese di Travesio, in una villa che reca la data 1543 incisa su un’architrave.
Quando la famiglia Toppo si estingue, con Francesco, i beni immobili sono donati al Comune di Udine (allora capoluogo di provincia anche per l’odierna Pordenone). Il terremoto del 1976 provoca numerosi crolli alla struttura, giร duramente compromessa dall’incuria e dal trascorrere del tempo. Campagne di restauro si sono succedute negli anni ’90 del secolo scorso, nel 2005, nel 2012 e ulteriori lavori sono programmati grazie ai fondi ricevuti nel 2019.
Ciรฒ che ad oggi รจ stato recuperato racconta di un castello massiccio, privo di finestre al piano terra. Ma alcune feritoie, una bifora e delle colonnine al primo piano fanno presupporre la presenza di aperture ad arco con funzione di finestre.
All’interno del maniero sono stati identificati due sedi di caminetti, le mensole di sostegno per i solai che dividevano gli spazi in diversi piani abitativi e dei timpani che reggevano la copertura. All’esterno correvano due cinte murarie. La piรน vecchia รจ quella interna ed รจ alta piรน di 15 metri. Invece il muro esterno del mastio cinge, con un perimetro di 50 metri e un’altezza di 10 metri, la struttura ampliata.
Sono ancora presenti, in cima alla cinta muraria, le merlature che certamente conferivano imponenza e visibilitร agli occhi di coloro che transitavano nei pressi.
Il castello รจ liberamente visitabile e permette, ancora oggi, di osservare larga parte del nostro splendido territorio.
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