๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Lo spiegone sulla Spaccasassi ha suscitato parecchia curiositร e richieste di dettagli sulle felci. Mentre termino di documentarmi, ecco un’altra specie di felce che troviamo spesso nelle passeggiate in ambienti umidi e ombrosi, la lingua di cervo o ๐๐ด๐ฑ๐ญ๐ฆ๐ฏ๐ช๐ถ๐ฎ ๐ด๐ค๐ฐ๐ญ๐ฐ๐ฑ๐ฆ๐ฏ๐ฅ๐ณ๐ช๐ถ๐ฎ (ma anche ๐๐ฉ๐บ๐ญ๐ญ๐ช๐ต๐ช๐ด ๐ด๐ค๐ฐ๐ญ๐ฐ๐ฑ๐ฆ๐ฏ๐ฅ๐ณ๐ช๐ถ๐ฎ). Appartiene alla divisione delle Pteridofite, assieme a licopodi ed equiseti.
Sono vegetali apparsi sulla Terra milioni di anni fa, nel Devoniano (420 – 390 milioni di anni fa). La loro diffusione รจ avvenuta nel Mesozoico (250 – 65 milioni di anni). Al giorno d’oggi annoverano ancora 11’000 specie presenti, a testimoniare la loro estrema adattabilitร a vari habitat e tenacia evolutiva.
Le felci sono ๐๐ค๐ง๐ข๐ค๐๐๐ฉ๐, dotate cioรจ – a differenza dei muschi, detti anche briofite – di un cormo (cioรจ un fusto, radici vere e proprie, foglie) e un sistema vascolare per il trasporto dei fluidi. Quest’ultimo aspetto ha permesso alle piante di accrescersi in altezza e guadagnare una fetta di habitat preclusa ai muschi.
Nelle felci compaiono anche la ๐ก๐๐๐ฃ๐๐ฃ๐, che conferisce resistenza e flessibilitร alla pianta, e gli ๐จ๐ฅ๐ค๐ง๐๐ฃ๐๐, le teche che custodiscono le spore, disposte sulla faccia inferiore delle foglie.
La lingua di cervo ha caratteristiche che difficilmente si confondono con altre specie di felci. Le fronde (foglie) sono lucide, di un colore verde brillante che spicca nel sottobosco ombroso. Possono essere lunghe fino a 100 cm. e larghe 4/5 cm. e terminano sempre con un apice acuto. Il margine fogliare รจ solitamente lineare. Ma alcune piante possono produrre foglie con margine arruffato, effetto carta cresta stiracchiata, che donano al cespo un aspetto spettinato. Prima del loro completo sviluppo, le fronde hanno l’apice avvolto a spirale.
Sulla faccia inferiore troviamo i ๐จ๐ค๐ง๐, allungati, disposti obliquamente rispetto alla lunghezza della foglia, non appaiate e di lunghezze molto diverse. Contengono le ๐จ๐ฅ๐ค๐ง๐, che, una volta disperse dal vento, daranno vita alle prossime generazioni di lingua di cervo.
L’etimologia รจ singolare e, come spesso accade, rivelatrice di alcune caratteristiche peculiari della felce. Asplenium viene dal grecoย “ฯฯฮปฮฎฮฝ, ฮทฮฝฯฯ splรฉn, enรณs” =ย milza, preceduto dal prefisso privativo “ฮฑ- a-” a suggerire che la pianta potesse curare i disturbi della milza. Invece l’epiteto specifico, sempre derivato dal greco, รจ composto dalle parole “ฯฮบฯฮปฮฟฯ scรณlops”ย (pungiglione),ย “แผฮฝ en”ย (nel) e daย “แผฮดฯฮฑ hรฉdra”ย (deretano). Descrizione che facilmente si abbina a un artropode munito di pungiglione, una scolopendra appunto. L’associazione di idee tra l’animale e la pianta รจ probabilmente derivata dalla disposizione a righe allungate dei sori che ricordano le zampe delle scolopendre.
Il nome comune “lingua di cervo” รจ abbastanza intuitivo, vista la forma delle fronde. Ma forse non l’avete mai sentita chiamare “๐จ๐ฉ๐ช๐ง๐๐ฉ๐ช๐๐”. Per questo soprannome, poco edificante, ci si rifร all’orso. Prima di abbandonarsi all’ibernazione dei mesi invernali, l’orso mangia quanto piรน gli รจ consentito. Alcuni individui possono ‘mettere su peso’ fino a 500 gr. al giorno. Ovviamente lo perderanno durante la stagione rigida, quando non usciranno dalla tana per settimane, considerata l’assenza di cibo facilmente reperibile.
L’ibernazione dell’๐ค๐ง๐จ๐ค non รจ un letargo vero e proprio. L’animale, se in buone condizioni fisiche e normopeso, puรฒ schiacciare lunghissimi pisolini, durante i quali abbassa sensibilmente il battito cardiaco e la temperatura corporea. Tutto il suo metabolismo risulta quindi meno esigente di energia. Ma c’รจ il rovescio della medaglia: tutti i liquidi che l’animale ha assimilato rientrano in circolo perpetuo, evitandogli anche lo stimolo dell’urinazione, fino alla definitiva uscita dell’orso dall’ibernazione. A primavera si trova quindi in uno stato di stipsi prolungata (e imbarazzante). Quale miglior rimedio di una scorpacciata di foglie facilmente reperibili e con evidenti effetti lassativi? Sturatubi, per l’appunto.
La felce sporifica tra gennaio e luglio, ma l’antesi (il periodo vitale di un vegetale) รจ distribuita lungo tutto l’arco dell’anno. La lingua di cervo cresce rigogliosa tra la pianura e i 1200 mt. s.l.m. in ambienti umidi, lungo ruscelli, pozze o stagni, cascate o caverne, di preferenza su suoli calcarei e in zone a prevalenza di faggi.
L’alto contenuto di mucillagini e tannini dell’Asplenium scolpendrium ne giustifica l’uso come espettorante ed emolliente contro la tosse. Nell’antichitร era citata da Dioscoride (I sec. d.C.) per le sue virtรน medicamentose: “le foglie bevute nel vino sono un rimedio contro i morsi delle serpi e giovano al flusso del sangue e contro la dissenteria“. Galeno la nomina come ingrediente principale nei decotti preparate per combattere i malanni alla milza. Il medico senese Mattioli (1501-1578) suggerisce di utilizzare l’acqua distillata della felce per tutte le passioni del cuore.
Oggigiorno si utilizza la lingua di cervo per preparati erboristici che trattano ustioni e capelli unti.
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